Donoratico

Donoratico è situata nell'immediato retroterra del litorale ligure-tirrenico, nella Maremma livornese, a pochi chilometri dalla spiaggia di Marina di Castagneto Carducci, che per questo motivo è nota anche come Marina di Donoratico. La frazione dista circa 5 km da Castagneto Carducci e poco più di 50 km da Livorno. Chiesa di San Bernardo abate, chiesa parrocchiale della frazione, è stata costruita nel 1954. Cappella di Cristo Re, piccola cappella situata nell'asilo Bambino Gesù, ha ereditato il titolo della scomparsa chiesa vecchia di Donoratico. La chiesa vecchia era stata costruita sullo stesso luogo nel 1929: fino ad allora le funzioni religiose erano state svolte nel podere Mandriacce e successivamente presso la locanda Roma. Tuttavia, i lavori non furono mai conclusi e la chiesa rimase per anni incompiuta, nonostante continuasse ad essere frequentata dalla popolazione e intitolata al Cristo Re. Divenuta pericolante durante la guerra, il titolo di Cristo Re fu trasferito presso la Friggera, ex fabbrica di sardine. La struttura della chiesa fu poi demolita e sul posto è stato costruito l'asilo infantile.[3] Cappella della Villa Serristori, piccola cappella rurale ottocentesca situata nella proprietà di Villa Serristori, costruita nel 1660. Il castello di Donoratico, o torre di Donoratico, è un fortilizio ubicato alla sommità di una modesta altura nei pressi di Donoratico, nel comune di Castagneto Carducci, in provincia di Livorno. Il complesso, oggi in rovina, fu distrutto intorno alla metà del XV secolo e oggi sopravvivono soltanto alcuni ruderi della cinta muraria esterna e della torre. Il castello di Donoratico fu costruito dalla famiglia Della Gherardesca, che nel XII secolo ne fece la propria dimora privilegiata. Tuttavia la struttura ha origini più antiche ed inizialmente, ancor prima del X secolo, era costituita dall'insediamento del monastero di San Colombano[1], di tipo ligneo di probabile fondazione longobarda e successivamente dipendente dall'XI secolo fra i possedimenti del monastero di San Pietro a Monteverdi. Ancor prima vi era una fortezza etrusca, come si può desumere dai ritrovamenti rinvenuti durante gli scavi.[2] Successivamente il castello, provvisto già allora di una chiesa dedicata a san Colombano (inizialmente a navata unica), fu ricostruito in pietra, mentre nel XII secolo si registra la realizzazione di una torre e di una nuova cinta di mura. La sommità del castello venne chiusa in una seconda cortina muraria e, al contempo, anche la chiesa fu ampliata. In seguito fu costruita una nuova torre appoggiata alla precedente e, tra il XIV ed il XV secolo, le mura vennero rinforzate con una struttura a scarpa. Il castello e la chiesa furono distrutti nel 1447, durante la discesa di Alfonso V d'Aragona. Sotto i resti della chiesa venne ritrovato l'antico e veneratissimo Crocifisso ligneo quattrocentesco; trasportato a Castagneto Carducci, si vide la fondazione nel 1587 della chiesa del Santissimo Crocifisso.[3] Del castello rimangono solo i resti e la torre, ristrutturata nel 1929. L'elemento di maggior impatto del castello è la torre che ancora si eleva in tutta la sua originaria altezza e che costituiva la residenza signorile. Di essa si conservano il lato ovest, parte del fronte nord ed il lato meridionale, addossato ad una seconda torre, di altezza inferiore e di epoca più recente. Questi ruderi furono restaurati nel 1929, quando alcune pietre furono rimosse e trasportate a Castagneto Carducci, dove furono impiegate per la costruzione del campanile della propositura di San Lorenzo. Scavi archeologici hanno permesso di rinvenire tracce della pavimentazione in pietra e cotto ed i resti della chiesa. A breve distanza dalla torre sono situati i resti di necropoli e di alcune tombe etrusche.

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